I Concerti
Evento
- Titolo:
- giacomo cantelli
- Quando:
- 12.01.2013 22.30 h
- Dove:
- Il pasteggio a Livello - San Felice sul Panaro
- Categoria:
- Cantautore
Descrizione
Giacomo Cantelli, ecco un compositore rock sul quale voglio puntare. E’ un modenese ancora sconosciuto al grande pubblico, a 36 anni non è più un ragazzino, ma il suo primo e unico cd – “Lividi e dintorni” – anche se è passato quasi inosservato, è maledettamente bello. Di solito non amo i rockettari che cantano in italiano (lo ammetto, sono snob, mi piacciono ancora gli americani e gli inglesi, anche se non sono settario), ma Cantelli non è un bluff: il cd – un oggetto prodotto in loco, distribuito in modo quasi clandestino, senza video su Youtube ma con una copertina che colpisce – sprigiona già dai primi due pezzi una rara potenza compositiva. Dimentichiamo le tetre litanie esistenzialiste alla moda tra gli orfani dei Cccp, così come le strimpellate in due accordi da Festivalbar: esiste una terza dimensione per il rock italiano ed è questa. “Lividi e dintorni” ha suoni veri e soprattutto di sana e robusta costituzione, persino con una punta di veleno.
Il problema è che Cantelli è fin troppo modenese. E’ talmente radicato nella città che fuori non esiste, se non a Reggio e dintorni; in compenso, il cd (uscito nel gennaio 2010) ha un seguito da culto tra i suoi fan locali. Per fortuna, ora ha vinto il premio della critica al prestigioso Premio Daolio 2011 (vincitore assoluto un’altra band modenese: i Rashomon). Cantelli è sicuro che questo riconoscimento potrà permettergli di uscire dall’isolamento: “Potremo incidere un singolo con Luca Pernici, il produttore di Ligabue, che entrerà nel circuito delle radio e dei concerti locali”.
I nove pezzi di “Lividi e dintorni” sono ciò che resta di una selezione di venti. Ma in serbo ce ne sono molti di più, garantisce. Così ho preso il cd tanto consigliato dalla Chiara Fantoni del Bar Schiavoni, al mercato coperto, e l’ho messo su in totale solitudine per fare una recensione come si deve. Mentre ascoltavo “Persi”, mi sono istintivamente avvicinato al lettore. Qualcosa di magico mi attirava nel suono: una sarabanda melodica sotto un violento, rumoroso assolo di chitarra distorta che rievocava i Velvet Underground. Roba cruda. Ho ascoltato attentamente “Controverso”, un testo intimo che si sviluppa su un tappeto sonoro elettronico e minimalista. E poi “Bambola elettrica”, mantra elettronico che, come un’onda, ogni volta cresce. “Lividi” e la successiva “Crocifissi piegati dal vento” – uno spietato inno generazionale - contengono suoni genuinamente underground ma che, sono sicuro, hanno un pubblico pronto ad amarli: questa non è plastica.
Cantelli ama definirsi un compositore più che un musicista, anche se è narcisisticamente innamorato del palcoscenico. Sogna di essere un divo, unarockstar: ci gioca, si atteggia, lo fa, non lo nasconde: “Scrivere canzoni è la mia dimensione – racconta – i pezzi io li immagino. Non li creo suonando; li sento dentro, con le parole come se fossero una visione. Questo per me è il processo creativo”. Racconta di scrivere i brani nella camera della sua adolescenza, nella casa dei genitori alla Croisette, come chiama divisticamente la più prosaica Crocetta. La sua stessa camera ancora tappezzata di poster di Bowie, dei Queen, dei Rolling Stones. Loro gli hanno trasmesso il fuoco sacro nell’esibirsi in pubblico, una scelta nata per caso: “La sera del mio primo concerto il cantante del nostro gruppo non ce l’ha fatta a reggere l’emozione di stare davanti al pubblico e allora sono salito io sul palco. Mi sono così sentito a mio agio che per me il palco oggi è un luogo dove esibirmi in modo anche sfrontato. Mi piace divertirmi e divertire il pubblico. Questo è il rock per me”.
Più che un cantautore, un songwriter: così sarebbe definito in America, dove però non va “perché – ammette – non ho i soldi”. Le parole delle sue canzoni colpiscono: “I testi sono una parte importante – spiega – ci lavoro molto e ultimamente sto uscendo dall’autobiografismo per allargarmi a temi sociali, allo schifo che ci circonda… La composizione è un punto di vista sulla realtà ma è anche un’esperienza”.
“E’ ben più di un hobby, la musica per me. E’ una passione: suonare e scrivere. Finché ci riuscirò lo farò col mio gruppo: Francesco “Bomba” Bombarda alla chitarra, Alex Goldoni alla batteria, Lorenzo Giovanardi al basso e io al canto e tastiere”.
“Lividi e dintorni” sprigiona sonorità elettroniche e riff chitarristici potenti che portano alla mente Brian Eno, Daniel Lanois (che Cantelli ha conosciuto), gli U2. E poi ci sono echi di Bjork (“Reykjavik”), di Bowie, dei primi Roxy Music, del glam, del punk. Tutto fatto in casa con la produzione di Mario Barrai. “Crediamo molto nella creatività. Non siamo musicisti eccelsi ma creativi e scenici sicuramente sì. Ciò che distingue il nostro rock dal pop è che rifiutiamo la musica da supermarket. Noi serviamo un vassoio di idee per affrontare meglio la vita. Vogliamo dare al pubblico una canzone che si appiccica addosso”.
Dove cercare il cd di Giacomo Cantelli
Da Fangareggi, Max Record (Pomposa), Settedifiori in via Cucchiari, al Winebar Moreali in viale Moreali e al Bar Schiavoni del mercato di via Albinelli.
Video del Premio Daolio
http://www.youtube.com/watch?v=Rf7DgA_XP_g&feature=related
Sede
- Venue:
- Il pasteggio a Livello
- Via:
- Perossaro Vecchia 407
- Cap:
- 41038
- Città:
- San Felice sul Panaro
- Provincia:
- MO
EventList powered by schlu.net